L'impegno profuso nella realizzazione di uno stemmario all'alba del terzo millennio, è certamente uno sforzo che a molti risulta incomprensibile, ma non per questo esso è privo di valore.

E' bene però operare subito una distinzione tra le ragioni che hanno portato alla realizzazione dello Stemmario Italiano, e le ragioni per cui esso è trasposto sulla rete internet.

Alla base del progetto infatti, vi è la convinzione che la storia sia un valore, che la conoscenza del proprio passato sia la premessa indispensabile per una consapevole costruzione del proprio futuro. La realizzazione di uno stemmario, la promozione della conoscenza dell'araldica dunque, è innanzitutto un'opera di conservazione storica; si conserva una forma d'arte peculiare della nostra civiltà (l'araldica appunto), si tutela l'identità familiare, si tramandano valori antichi a partire da quello della famiglia e a maggior ragione, nell'attuale contesto di globalizzazione, uno stemmario contribuisce a preservare un tassello della nostra identità culturale.

Se queste sono le ragioni per realizzare una tale opera, è una logica conseguenza l'impegno a conservare e divulgare, per il pubblico più ampio possibile, il risultato di questo lavoro. Naturale dunque la scelta, principale ma non esclusiva, della rete quale mezzo di ampia e facile accessibilità per veicolare in maniera gratuita il patrimonio storico-artistico raccolto, e inevitabile l'impegno a far sì che tale arte e scienza possa continuare a vivere o a rivivere nel millennio appena iniziato.

Chi ne ha diritto

Tutti possono creare ed utilizzare uno stemma, fatti naturalmente salvi i diritti dei terzi. Lo stemma infatti non è altro che la rappresentazione grafica di un cognome. Anche dal punto di vista legislativo non vi sono vincoli specifici in materia. Spesso il sentire comune porta ad identificare l'uso di uno stemma con uno stato nobiliare, ma non è, e non è mai stato così (salvo alcune eccezioni per brevi periodi storici, limitate per altro alla Francia). Ad essere prerogativa nobiliare infatti non è mai stato lo scudo in se, ma l'uso di alcune ornamentazioni esterne allo scudo stesso. E' invece utile conoscere e rispettare le regole dell'araldica che disciplinano la realizzazione di ogni arma.